PERCHE’ I GIUDIZI TI IMPEDISCONO DI VEDERE?

Grasso! Brutto! Stupido! Ingenuo! Scemo! Nessuno ti ama! Come stai invecchiando!

La tua mente dice mai cose simili?

Scommetto proprio di si!

Hai mai fatto caso a quanto siamo attaccati ai nostri pensieri?

Hai mai fatto caso a quante storie ti racconti?

A quante etichette attacchi addosso a te e alle persone che stanno intorno a te?

Hai mai pensato che questo ti allontana dalla realtà e ti impedisce di vedere che di fronte a te c’è una persona nella sua interezza? ( E mi riferisco anche a te stesso/a).

“E’ un incompetente, un egoista, un insensibile, odiosa, stupida, superficiale, disordinata, troppo difficile, apatica…”

Hai mai riflettuto che tutto ciò che vedi sono i pensieri che la tua mente ha prodotto per etichettare quella persona?

E’ come se avesse attaccato tanti post-it…

E questo è il lavoro che fa continuamente anche su noi stessi.

Ti propongo un esercizio:

Immagina che le tue mani siano i tuoi pensieri.

Adesso metti le tue mani con i palmi rivolti verso l’alto come se fossero le pagine di un libro.

Nota che tenendole davanti a te, sulle ginocchia, puoi vedere tutto ciò che ti sta intorno.

Ora solleva le mani e portale davanti al tuo viso.

Che cosa vedi? E’ cambiata la tua visuale?

Che cosa noti?

Probabilmente ciò che prima vedevi davanti a te adesso non lo vedrai più, oppure ne vedrai qualche spiraglio tra le fessure delle tue dita.

Questo è quello che accade quando siamo attaccati ai nostri pensieri e giudizi: siamo talmente presi e fusi con loro che perdiamo la visione d’insieme.

Ora supponi che le tue mani siano i giudizi negativi che hai su una persona, parente, amico o compagno/a e fai finta che quella persona sia lì davanti.

Più le mani saranno vicine al tuo volto e meno riuscirai a distinguere la persona davanti a te.

Quante volte vediamo le persone che ci stanno accanto attraverso un filtro fatto di critiche? E alla fine siamo insoddisfatti e scontenti.

Ora probabilmente penserai : “ Ma tutti i miei giudizi sono veri!”

Vedi, la questione non è se i giudizi sono veri o falsi, bensì la questione è se questi giudizi sono funzionali, che impatto hanno sulla tua relazione con quella persona?

Se scegli di stare in questa relazione questi pensieri ti aiutano a stare bene?

Prova a pensare ad esempio di chiedere un aiuto al tuo compagno o compagna nel lavoro o nell’organizzazione familiare o nei lavori domestici e la tua mente ti inizia a raccontare che lei/lui è uno scansafatiche, è imbranato, incapace, pigra/o, che non è mai stato in grado di essere un sostegno per te…

Che cosa accade se sei agganciato a questa storia?

Come comunicherai con lui/lei, sarai calmo, sereno, privo di risentimenti, rabbia e fastidio ?

Oppure rinuncerai addirittura a chiedere aiuto svolgendo il lavoro in maniera seccata e con risentimento?

Il punto è che quella storia non vi aiuta, non aiuta te e non aiuta l’altro. Vi intrappola.

La storia che ti stai raccontando non ti permette di vedere che l’altro è diverso da te e ha diverse abitudini ed atteggiamenti.

Potresti ricordarti che in realtà è tuo amico/a e non il tuo avversario.

Potresti perseguire il tuo obiettivo togliendo rabbia e risentimento.

Certamente non avrai garanzie che ti aiuterà ma è probabile che sia maggiormente ben disposto.

Certo, se farai scattare le critiche e la rabbia potrebbe indurlo/a ad attivarsi per darti un aiuto ma con che spirito?

Sarebbe funzionale ed utile alla lunga nella relazione?