MI SENTO IN COLPA

Il senso di colpa è senza dubbio l’accessorio che noi donne indossiamo più frequentemente.

Senza dubbio il senso della colpa può fornire informazioni preziose per rimediare ma troppo spesso resta solo una visione ristrettissima della vita che causa sofferenza e blocca le persone annullando ogni cosa come se nulla abbia più senso dopo uno sbaglio.

Conosco diverse donne con cui ho lavorato che hanno raggiunto ottimi risultati ma se hanno fatto un errore vedono solo quello pregiudicando l’esito di tutto il lavoro.

Ricordo in particolare una delle mie allieve che non riusciva a prendere decisioni importanti per se stessa perché la madre faceva leva proprio sul suo senso di colpa affinché facesse quello che desiderava lei.

Se hai sbagliato, sei stata poco attenta, preparata o poco presente, era il meglio che potessi fare in quella situazione, il passato è passato e adesso è utile che tu faccia qualcosa per rimediare se è possibile perché adesso sei consapevole e responsabile.

Gran parte dell’infelicità deriva dal senso di colpa.

Anche in biologia ha un senso, perché se non imparo le regole del gruppo di appartenenza vengo allontanata e quindi soffro.

Ma il senso di colpa morale inteso come cattiveria è tipicamente umano, non esiste in natura e viene tramandato di generazione in generazione attraverso l’educazione.

L’origine del senso di colpa è un giudizio che non finisce mai e che blocca.

Quante volte da piccole dopo uno sbaglio ci siamo sentite dire: “sei la solita, guarda cosa hai combinato, te l’avevo detto, possibile che non impari mai, cosa devo fare con te …”

Ciascuna ha il proprio ritornello personale che un tempo arrivava dai grandi e adesso si è installato nella nostra mente e si attiva autonomamente e che ti dice che non vai bene.

Già perché quando sei piccola mettono in discussione la tua identità e quindi non è solo quel comportamento che è sbagliato ma io sono sbagliata.

Crediamo che il senso di colpa sia il mezzo per non diventare egoisti, per correggere la cattiveria, per diventare persone migliori  ma è esattamente il contrario. Se dal senso di colpa togli la rabbia puoi usare quell’energia bloccante per agire e rimediare.

Che cosa ne pensi?

NO, NON SEI SBAGLIATA!

Tutto quello che accade dentro di te è giusto e ha senso, non è sbagliato e non c’è nulla di sbagliato in te.

Ho perso il conto delle volte che ripeto questa frase ad ogni donna che incontro ma è davvero importante che ciascuna lo sappia e lo ripeta ogni volta che ne sente il bisogno.

Perché?

Perché non possiamo non considerare la parte subconscia che è circa il 95% di noi che a nostra insaputa sta creando le cose che ritiene buone, giuste e rilevanti per noi, per la nostra incolumità fisica, per proteggerci e consentirci di sopravvivere su questa terra.

Il problema è che a questa parte consistente di noi sono arrivati dei comandi durante gli anni della nostra infanzia che non sono quelli che vuoi oggi con la consapevolezza e l’esperienza che hai fatto.

Se dunque vuoi qualcosa di diverso devi cambiare il programma  e non la macchina su cui è stato installato il programma.

Quando cerchiamo di cambiare se ci fai caso, pensiamo subito ad adottare comportamenti diversi mantenendo però la stessa identità.

Pensa a quando vuoi rimetterti in forma, sei sempre la stessa pigra e incostante che ama le comodità che cerca con la sola forza di volontà di fare movimento e le costa tantissimo, per questo motivo a breve smetterà di fare allenamento perché, appunto, è pigra e incostante.

Oppure pensa a quando vorresti essere più sicura di te ma ogni volta che provi a comportarti diversamente ti costa tanta fatica perché sei, appunto, la solita insicura e imbranata e non appena quel comportamento che hai deciso di attuare per uscire dalla tua insicurezza non funziona perché non porta i risultati sperati ecco che smetterai.

Se invece cambi identità agirai sul tuo sentire, la differenza ti sembrerà sottile ma credimi che sarà potente.

Se domani mattina ti svegliassi e fossi una persona in forma che si prende cura del proprio corpo, quali comportamenti e azioni assumeresti? Quali nutrienti sceglieresti? Come si svolgerebbero le tue giornate?

Le nostre scelte azioni e comportamenti contribuiscono a determinare ciò che siamo, va da sé che se sono una persona in forma che ha un corpo tonico, devo necessariamente dedicare del tempo all’esercizio fisico, perché un corpo tonico non si fa da sé, può essere una camminata veloce di 30 minuti ogni mattina, una corsa o degli esercizi brevi ad alta intensità, qualsiasi attività fisica andrà bene.

Se da adesso tu fossi una persona sicura di te, che cosa faresti come prima cosa? Come ti muoveresti? Quale sarebbe la prima azione concreta che metteresti in atto?

Prima devi sentirti in un determinato modo e poi agisci di conseguenza perché tutti agiamo in maniera coerente con chi pensiamo di essere.

E se non so come ci si sente sicuri di se? Immagina! Cerca ispirazione tra le persone che frequenti.

Quando eravamo piccoli eravamo dei maestri in questo gioco: “facciamo finta che siamo …?”

Quindi se fai fatica a cambiare abitudini chiediti con chi ti stai identificando perché se non sei coerente con i comportamenti che vuoi assumere non otterrai il cambiamento desiderato.

Produci l’effetto e la causa arriverà perché simulare ciò che vuoi dipende solo da te.

Parti dal risultato finale, crea l’effetto e vedrai che cominceranno ad arrivare le cause per sostenere il risultato che desideri.

Il nostro cervello non distingue tra esperienza vera o simulata.

Vivi come se, immagina l’obiettivo come se l’avessi raggiunto e le cause che ti porteranno a quell’biettivo arriveranno.

Crea le abitudini coerenti con il programma che vuoi installare sulla tua macchina e lei ti condurrà esattamente dove le hai indicato.

Riprogramma la macchina perfetta che sei.

P.s. nella foto uno splendido esempio di caparbietà e meraviglia della natura. Una pianta di fico nel parco archeologico di Baia a Bacoli (NA) che cresce rigogliosa alla rovescia affondando le sue radici nella volta di pietra antica in una delle strutture delle terme di Mercurio. Avrebbe dovuto seguire tutt’altre regole ma ha preferito seguire la luce piuttosto che non crescere e restare chiuso nella pietra.