A cosa serve l’intelligenza emotiva?

Inizio col farti un esempio per entrare subito nell’argomento.

Siamo soliti considerare una persona intelligente quando è brava nei processi logici nei ragionamenti utili per essere efficiente nello studio, nel lavoro, quando è organizzata, precisa e puntuale ma quando questa stessa persona si relaziona con gli altri come sta? Come vive la relazione con i colleghi, con la sua famiglia? Come vive la relazione con l’altro sesso? Poniamo l’ipotesi che si senta bloccata. Ipotizziamo che al lavoro o in famiglia appaia come una persona tranquilla e corretta ma al suo interno viva momenti di frustrazione e rabbia trattenuta.

Possiamo considerarla una persona intelligente? Assolutamente si in quel tipo di intelligenza. Esistono tanti tipi di intelligenza e tra queste esiste anche l’intelligenza emotiva che paradossalmente è quella che trascuriamo di più perché non ci viene insegnata a scuola, nessuno ce ne parla. E’ una risorsa che abbiamo tutti ma che non usiamo, non alleniamo, non frequentiamo.

Le emozioni nella nostra società non sono considerate importanti ma sono proprio loro che guidano le nostre decisioni.

Dal punto di vista educativo sono quelle su cui si lavora di meno ma sono quelle che hanno maggior impatto sull’infelicità o felicità nella nostra vita.

Siamo molto razionali ma riusciamo a definire le nostre emozioni?

I vocaboli che usiamo per esprimere come stiamo sono in genere molto poveri. Alla domanda: “come stai?” spesso non andiamo oltre al “bene, male, così così” senza considerare che il tuo stare bene è diverso dal mio, quindi di fatto ci appoggiamo su un’idea costruita generale che però non mi dice nulla di te. Spesso alla domanda “come stai?” rispondiamo “bene” quasi meccanicamente a meno che non sia accaduto qualcosa di particolare che ci fa esprimere qualcosa di più.

Come possiamo entrare quindi più profondamente in contatto con le nostre emozioni per usarle al meglio e per vivere una vita più appagante?

Possiamo allenarci!

Come?

Possiamo iniziare ad esercitarci ad identificare e distinguere tutte le sfumature delle emozioni, in modo che col tempo potremo migliorare e quando incontreremo le persone, quando entreremo in relazione con loro sapremo come esprimere meglio i nostri stati d’animo.

Una persona emotivamente intelligente per comunicare che sta bene si esprimerà utilizzando termini diversi dal generico bene ma potrebbe dire ad esempio: sono felice, entusiasta, gioiosa, serena, grata, speranzosa, eccitata, rilassata, ispirata. Se al contrario si sentirà male si esprimerà con termini diversi dal generico male e potrebbe dire : sono arrabbiata, confusa, appesantita, addolorata, mortificata, spaventata, sconvolta..

Mettendo a fuoco le tue emozioni potrai cogliere tutte le sfaccettature.

Le persone che distinguono meno le emozioni hanno difficoltà ad attuare azioni costruttive.

Pensare che stai male, per la mente è un concetto generico e quindi utilizzerà strategie generiche per risolvere il malessere.

Perché è importante ampliare le nostre parole?

Dalle parole nascono i pensieri, le idee, i concetti che ci guidano nel mondo con le decisioni.

Ascoltare di più le tue emozioni, ti aiuterà ad essere più presente alla vita e ai tuoi desideri.