VUOI GIOCARE CON ME?

Prova ad andare indietro con la mente a quando eri bambino/a.

Quale era il tuo giocattolo preferito?

Quale era il tuo gioco preferito?

Probabilmente, se ti sei soffermato a riflettere su queste due domande, le emozioni che avrai sentito ti sembreranno forse sensazioni lontane di cui non fai spesso esperienza nella tua quotidianità.

Pensare al gioco, richiama la nostra mente ai ricordi da bambini, al divertimento, alla spensieratezza.

Tutte le volte che ci mettiamo in relazione giocando, con i nostri bambini ma anche tra noi adulti, non possiamo iniziare se prima non facciamo esperienza del nostro bambino interiore e con quella che è stata per noi l’ infanzia.

Essere in grado di metterci in contatto con il nostro bambino interiore vuol dire essere in grado di accedere ad una risorsa interiore incredibile.

Quando comunichiamo con il nostro bambino interiore ci connettiamo anche con il sentire della persona con cui entriamo in relazione.

Se osserviamo i bambini notiamo che passano gran parte del loro tempo giocando, con i loro coetanei, da soli o con gli adulti.

Il gioco non è solo un modo di comunicare, di conoscere il mondo, di trasformare la realtà ma è una vera e propria traccia emotiva.

Maria Montessori  aveva introdotto il gioco destrutturato in cui comprendeva tanti strumenti di uso quotidiano per stimolare la fantasia del bambino (un semplice scolapasta può diventare un elmetto da soldato, un imbuto una pipa, un mestolo una spada e così via..) in maniera totalmente libera e priva di condizioni.

E per noi adulti? Spesso siamo abituati a pensare che il gioco riguardi il mondo dei bambini e al periodo infantile.

In realtà il gioco è fondamentale a tutte le età e dovrebbe accompagnarci tutti i giorni della nostra vita.

Infatti la funzione che ci distingue da tutti i primati è la funzione esecutiva che risiede nella corteccia prefrontale del nostro cervello.

Possiamo programmare, decidere, progettare, memorizzare ed utilizzare le nostre capacità logiche grazie alla funzione esecutiva.

E quale attività permette lo sviluppo ed il mantenimento di questa funzione così preziosa?

Giocare!

Nel mio lavoro tratto quotidianamente temi importanti come l’accoglienza, la fiducia, l’amore, i blocchi, le emozioni .. e l’ingrediente magico con cui amo mescolare ogni fase del lavoro è la creatività ed  il gioco che permette di sviluppare tantissime competenze tra cui quelle sociali.

 Una delle funzioni del gioco è quella di destrutturare i problemi, ci aiuta a scomporli in piccole parti, ci aiuta a cambiare punto di vista, trasformare il nostro stato d’animo, riorganizzare le idee.

Sai che giocando il nostro cervello si modifica? sai che giocando produciamo endorfine e dopamina che provocano sensazioni di benessere in tutto il nostro corpo?

Quanto è importante giocare anche per noi adulti?

In fondo giocare è felicità e tutte le volte che ci sentiamo un po’ giù possiamo giocare iniziando proprio da noi stessi.

Possiamo  partire, ad esempio. iniziando a guardarci con occhiali nuovi  🙂

Chissà poi con tutte quelle luci come la realtà sarà più luminosa!