Il guardiano del cuore

In questo articolo vorrei dedicare spazio ad una parte del nostro corpo fondamentale su cui nessuno si sofferma: il pericardio.

Perché scegliere di trattare un argomento di anatomia se mi occupo di relazioni umane? Esistono molte connessioni tra materie che a scuola ci abituano a separare.

Che cosa intendo?

Partiamo dalla presentazione del pericardio.

Che cos’è il pericardio?

E’ una sorta di sacco fibroso che protegge il nostro cuore che ha lo scopo di evitare che il cuore si dilati eccessivamente ma anche che si comprima troppo, funziona un po’ come un guanto.

Possiamo immaginare il pericardio come un cocchiere che guida i cavalli con le redini, infatti per ogni cerniera vertebrale esistono dei tendini collegati al pericardio.

Cosa accade quindi quando il pericardio si comprime?

A seconda dei fili che tira, gli organi collegati ai nervi spinali, ne risentono a livello funzionale.

Quindi se il pericardio lascia morbide le redini, gli organi funzionano bene, se però accade che tira, l’organo si blocca e funziona male.

I collegamenti con il pericardio arrivano anche dentro al nostro cervello, fino ad arrivare a influire sull’ipofisi, talamo, epifisi e ipotalamo.

Quando il pericardio tira le redini?

Il compito del pericardio è quello di proteggere il cuore dagli attacchi emozionali.

Mantenere il cuore tranquillo.

Oggi sappiamo che qualunque stress emozionale va toccare il pericardio.

Il pericardio come tutte le cellule hanno una memoria e quindi gli stress emozionali che si ripetono creano una disfunzione nel tempo.

Ad esempio, l’apparato digerente non funziona bene se il pericardio tira i tendini della bocca dello stomaco.

Seguire un’alimentazione equilibrata è importante ma non possiamo trascurare la nostra affettività.

Il nostro stato emotivo influenza la nostra fisiologia.

In natura tutto è in equilibrio (né troppo, né troppo poco).

Se il mio stato emotivo non è sano e agisce sul pericardio, questo contraendosi frena le funzioni dell’apparato digerente e io starò male anche seguendo una dieta sana.

Se ho un’affettività sana ma mangio male la mia fisiologia ne pagherà comunque le conseguenze.

La soluzione sta nella giusta misura.

Tutte le volte che usciamo dalla giusta misura entriamo in loop che non si aggiustano, se entro in stress emotivo entro in un circuito in cui poi occorreranno i farmaci che a loro volta mi procureranno danni fisiologici.

Qualunque patologia degli affetti si ripercuote sulla tensione del pericardio che diventa un accumulatore di malattie.

Bibliografia:

Viva il pericardio libero. Viva la vita! Gascon Montserrat